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Show 40/1- 105 ravano in tempo. Ricevute altre ferite e perduto molto sangue, giunse finalmente languido ed impotente alla per la seconda volta sulla spiaggia occidentale del fiume Wisconsin. La prima cosa che stimc‘) di somma utilitz‘l sponda del fiume, ove s'avanzo alcuni passi e incapace di fare la propria difesa, mostrando i crudeli suoi denti, gettava rabbiosi sguardi e lamentevoli grida verso i due selvaggi, che finirono la sua vita con un colpo di fucile nella testa. Deposta la voluminosa preda nel cannotto, era d'imparare alcunché della difficile lingua degli Win- nebagos; ma facendo poco progresso, si applied coll'as- viltoriOSi varcarono i1 fiume, ove il Sacerdote gli aspettava spettatore della loro coraggiosa lotta: a lui toccd la pelle, e a tutti la deliziosa came, la quale servi di sontuoso pranzo in quel medesimo giorno. Inoltrata che fu la piccola compagnia nel bosco per fare la sua cucina, vi trovo alcuni selvaggi occupati nella caccia: essi pure parteciparono della spoglia, mangiando a sazietz‘i. Strana cosa sembrava all'europeo di vedersi regalato colle carni d'un orso, che aveva veduto vivo e a nuoto quasi due ore prima. ARTICOLO XX. 1 selvaggi iVinnebagos sono evangelizzati. Molti ricevono i1 battesimo. Prove di vera conversione. Un piccolo libro di preghiera nella loro lingua viene stampato nel 4833. Scriveva nel giorno 25 luglio 1853 i1 molto reve- rendo F. Rese, allora amministratore della diocesi, al nostro Missionario, che essendo stata la missione degli sistenza di un selvaggio cattolico della trib1‘1 dei Manomanis, che si chiamava Michele, e di altre persone, che sapevano le orazioni nella lingua degli Ottawas stampate dal reverendo F. Baraga, a farle tradurre nel dia- letto degli Winnebagos: la lingua degli Ottawas e Chippawas d'altronde é ricca di parole composte per esprimere 1e idee religiose, e principalmentei misteri della fede. Questo utilissimo lavoro fu cominciato dai primi missionarj del Canada} e continuato dal suddetto degno Sacel‘dote dei Chippawas. Alcuni degli Winnebagos parlavano chippawa; COsi colla loro assistenza si tradussero, non senza molta difficolte‘i e varie scorrezioni, gli atti di fede, di speranza, di carité, di contrizione, il Pater, l'Ave, i1 Credo ed alcuni inni. Era assai pii‘x facile tradurre da una lingua indiana in un'altra, che dal fl‘ancese o dall'inglese in una indiana: l'esperienza provo questo fatto a chi ne fece lo studio, per la chiara ragione che le lingue delle varie tribfi dell'America settentrionale, benché fra loro difl'erenti, sono verosimilmente d'una medesima famiglia: nondimeno si adottc‘) nell'ortografia l'uso il pil‘x semplice delle lettere, dando a ciascheduna un solo ed invaria- Winnebagos a lui affidata dal reverendissimo E. Fenwick, bile suono ed evitando tutti i dittonghi. Leggere bene defunto vescovo di Cincinnati, e avendone di gié ripor- l'alfabeto é lo stesso che aver la chiave sicura della pronunzia. ll buon esempio dei pochi che si erano convertiti la} primavera, fu d'incitamento a molti altri di portarsl alla capanna dove si davano 1e istruzioni sollc prullclpali verité della fede. I fanciulli furono i pnml‘ad 1mparare le orazioni; il Sacerdote 1e ripeteva finche 1e po- tessero dire senza la sua assistenza: gliadulti rest-avano tato qualche frutto, gli era novellamente conferita: pregavalo quindi d'occuparsi con tutto l'impegno a condurre a felice esito cio che colla divina grazia era stato c0minciato. Cosi verso la meta d'agosto quando Ia folla dei'commercianti era partita da Mackinac per le loro vane stazioni, i1 Sacerdote facendo il viaggio di due- cento miglia per acqua e pii‘i di cento a cavallo si reco . .lllilllil!‘ . ".i‘ "777'" |