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Show "A, 1-, r ' "*5, e. s" Eat-i" ' 18 79 Cio, Che per circa quattro mesi all'anno prestava ai sta sua promessa. Il sacerdole fu obbligato d'usare quella piedi sicuro appoggio. Alcuni vecchi canadesi, avanzi gentile violenza suggerita dalla carité, affine di fargli infelici di molti anni di commercio colle tribl‘i, erano cominciare l'umile e dolorosa accusa delle sue colpe: a forza d'interrogazioni, ottenne dalla h'edd'anima del vecChio quella probabile disposizione a ricevere nel sacra- stati C0151 lasciati, si potrebbe dir dal caso, per finire i loro giorni nell'estrema poverté. La voce del sacerdote aveva sovente ferito le orecchie, senza penetrare mento della Penitenza la favorevole sentenza, Che in nell'indurito cuore reso insensibile da venti, trenta e fino quarant'anni di lontananza dai sacramenti. L'illimitala bonlé di Colui Che (15: la vita presente ai suoi altre Circostanze sarebhe stata negate. L'indifl‘erenza dell'infermo e la speranza nel sacerdote di vederlo meglio nemici per salvarli nell'eterna, opero a gradi a gradi lenevano quel pane dei moribondi lontano dalla casa del veCChio. Ecco pero Che una notte é Chiamato il Mini- slro dell'altare ad assistere quell'anima nel suo passag- il prodigio della loro conversione. La morte quasiimprovvisa di pochi provetti dubbiosamente preparati a Comparire al giudizio, scosse la ostinata sonnolenza dei disposto a ricevere degnamente la santissima Eucaristia, loro compagni, i quali, temendo di cadere nelle mani gio all'etemité: entra nel tugurio, vede l'uomo in tale affanno e cosi dal male occupato, da essere nell'asso- del Dio vivente, abbracciarono mezzi di riconciliazione luLa impotenza di ricevere la santa Comunione: gli viene e salule tante volte indarno loro offerti. ll santo giomo (li Pasqua 4852 vide pill di cento comuuicati, Che alcuni mesi prima, morli alla grazia (la molli anni, fi‘ed- damenle percorrevano la slrada della impenilenza finale. Persuasi 0116 ii buon esempio d5 sprone ed incitamento alla virll‘l, si fan} qui un breve oenno di due vecchi: uno serviréi a far temere la conversione differita alla fine della vita; l'altro edificheré col sincero suo dolore. Nell'avanzata etz‘l di pii‘i di ottant'anni un certo N. si avvicinava al termine della sua carriera: non gli andava a genio la visila del Sacerdote, pei‘ché quesli era giovine, ed egli presumeva sapeme pill di lui; le sue infermité lo lenevano prigioniero nel suo poveris~ simo tugurio; e la morte picchiava di gié alla sua porta. amministrato i1 sacramento dell'Estrema Unzione, si dicono le ultime preci, e l'uomo muore senza dare alcun segno di religione. Oh quanto e vero Che la conver- Dopo var] tenlativi per i‘idurlo all'indispensabile pentimento di una vita male spesa, la Vicina sua dissoluzione, ed i terribili giudizj del Signore a lui esposti colle forli parole della religione gli strapparono finalmente la pro- messa di confessarsi. Ma benché sull'orlo dell'infemo difl'oriva egli di giorno in giorno l'adempimento di que- sione dei moribondi partecipa anch'essa della morte! I Viventi hanno delle belle speranze in simili casi, mm In) secrelo timore insegnatoci dalla divina giuslizia e (lall'esperienza, Ci fa tremare sulla loro salute. Sicuro e consolante sarebbe per i peccatori l'imitare la condotta di quel vecchio, Che nel 4852 dalla Punta di sant'Ignazio andava alla Chiesa di Mackinac, per deporvi il peso della sua coscienza, da pill di qua- rant'anni privo della grazia sacramentale della confessione. Proponendosi il Signor N. di metter fine ai ri- morsi del suo cuore, disse col figliuol prodigo: Andero nella casa del mio Padre celeste! Perché dovro i0 defraudarmi dell'eredilé dei figli di Dio? Le commoventi parole di vita Che ascoltai domenica scorsa dalla bocca del sacerclote iiecero breccia nel mio cuore e parevano a me indirizzate. Io sono i1 vero figliuolo della Chiesa, che fece strano abuso de'celesti doni ricevuti nella mia |