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Show 218 «L I- B R o flagperche chi {i difchdc , 6 di ncccfiiti , Che , innanzi ch'egli fpieghi le fuc ragiom contro all'au uerfiu'io , e'fi lxcui lc calunnie cla doilb,che l'1mpedifi:ono : Pen-6 deb bc egli imprima diflbluerle.Ma chi accufh~ debbe calun ‘, niare nello Epilogo , accioche‘ gli vditori lo tenghino meglio in memoria. L'uditorc fi clifpone con il redercC lo beniuolo,& con il farlo adirato inuerfo la parte;& al cuna volta con il flu-lo attento; (‘3 allincontro con il fare,ch'ei difprezzi la caufa. Ma non {Empre gioua il faré . attento l'vditorc. Per?) 5 trouan' molti oratori , ch-c fi sforzan'd'indurlo 51 rifo.Et tutte quefie cofe fon'buone Per far' l'uditore docile. Et feruc anchora pel meclefimo fine l'oppinion'e , chc s'habhia buona dcll'oratore‘; crche‘ ai buonifi Prella piu attentione.Attenti fono ll?- 3‘ i "mum v. uninh‘ Q -~_ 7W "' 3‘ "ll l. a ‘ gli Vditori nelle caufc di grande importanza,nellc pl'd Picmclle marauxgliole:&nelle piaceuoli.0ude e di :16 cefiiti , Che l'orationc apparifca piena d1 quelle materie. Et quando noi vorremo £11" l'vditore non attento alla caufh, diremo ch'ella {la di poca importanzmch'ella ‘ n6 actengaloro niétc : & ch'clla fia piena di difpiacere. Ec queflo fi fappia,chc tuttc le cofe,chc io dico al prc- fente,fon'fu01-idell'arte ; perchc elle s'uflmo inuerfo di qucgli vditori,che non fon'buoni; & chc odono volen txerile cofe,chc {one fuori dclla caulk. Perche35'e'non fufsino cofi , e'non farcbbe di mellierj alcuno di proc{nip . 0‘ {e pure , c'he farehhe tanto,che fufre ball-ante a dlr'la cofi {ommanamentcmccioché l'oratione non al tnmcnti chcvn' corpo pui‘elle,cl1e anchora ella hauef. Te capo . Anchora il fax" l'vditore attento é vfiaitio non Pure dcl;roemio,quanto d'ogn' ultra part: dcll'oratio -219 'rnnzo. ch ridere ivoler fare attento appunto nel principio, quando ciafihcduno , chc ode , e per {e fleflo attento piu chemai . Laondc vfifi douunche él'occafiohe nel parlarc quefio modo d1 du‘e , Prefiatemi 6 Giud1c11'o- recchie vofire;perche io non ragionodi col?) , Che piu ‘ ime appartenga, che :l voi fiefsi . Et qucfi'altro. 10 vi raccomando vna cofa , dellaquale non mai piu hauete intefo la maggiore; né fi fattamente marauigliofa . Et quefio modo di dire fi dchhe,vflare,ficome dxce Prodi- co, quando gli vditori s'addormcntano 3 cioé fl debbe {pargcre infra loro qualchc dctto di gran valutaihe- lo,che fl dchbe dire inuel'fo clcll'vditore,confideratolo non come vditore , é manifeflifiinao ; pcrche ciafcuno vfa di calunniare altruifi vero di dimofirare 'confidcn ' za nel giudice 5 com'é in quefio dctto . Io a'irc‘) Re nong1}: can qumtufludio . Et quefi'altro .A Che mi 141i 60/1:procmiana'o? Quiegligzhc hannola canfa bruttafi che pare,che l'hab bino talegdehbono inogn'altm cofit con fimmrc i1 tem-fi pp piu tofio che nella caufa. Perb li firt1v,che hanno er rato,anchora non rifpondono alle cofe loro domandategma dicon'cdfe,che fono fuori della caufé : & confu4 mano il tempo . Ma donde fi faccia l'vditore heniuolo, & di tutte l'altre fimili cofe hoio detto infin'qui . Ma. ‘ perche egli é hello quel détto 0611.5603- Dammi,c}7'1'opof]& de'chi a! litre negquan 0 do far' vi bifogni. La ragion' équef'ca , chc Condurmijo Che tifitifimpre denote; Et c'kor'pur'flmo ‘2 id]mfiriagiunto. Perc‘) quefie due cofE: dette difopm fl debbono auuerti it! ogn'altra Parte dell'oratxone fl ritroua piu {tracco l'u re dxligentemente , cioc‘: 1a beniuolenza 5 &la compafo dxtorc,che e'non fi ritroua ncl principio.Et pen?) é cofi. fione. ‘ V BE ii |