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Show -L I B R o 234 dar'molte core pernon dar'fiifiidio agthitori . Et Pcrquefia ragion'medefima gli Entimemi anchorafi debbono riuoltare in fentenze . 23; 'r E R z o; flati corrotticon danari:& io non per quefid cagione,» me. perch'e mi parue cofi . Non {i dehhe permnto Clo-‘- mandare doppo 19.;conclufione , {e gin 6' non ti ref‘ta ad De/moa'o dd rzflaondere . intendere Jflhi delvero . (lganto ai ridiculi , perché anthora efsi pare , chc nelle contentioni Oratorie fieE L L E rifpofie {i dehbe vfir'quef'co termino . Debbefi imprima difiinguerc le parole ambi- gne,parhmdo difiefimente,& n6 mozzo. Et allc cof‘e, Che hanno contrarieti Ii debbe dar' la refolutione , ri~ fpondendo inmnzi, che 13 parte ti ridomandig‘) ch'ella pofra conchiudercgperch'e' non edificil' cofi it {corgere douc 53 la ragione.Et quefto, ch'io dico , nella Topica Ci {i manifcfia;& 1e folutioni medcfimam ente. Er 'II'IIIIIIO' dehbefi auuertire , che chi conchiude 1e cofe fiategli at F lllllll'l‘ W interrogate, fubito doppola conclufione adducatdi cio Ia ragione; come fece Sofocle domandata da Pifim dro,Se egli anchora fufle fiato in parcre , come furo n' gli altri Configlieri di quella Republica:ch'e (i doucflé' cioé,dar‘ Ia balia ai quattrocento Cittadini. qui l'ac- cohf‘enti . Et foggiugnendo Pifandro,Et tu aciunche hai'operato quefie tril‘titie nellatua Patriagfi , rifpos no di qualche importanza; 8c perche di loro difle Gor gia ,Ch'e' fi doueua sbattere col rifo gli sforzi dell'au- uerfario:& allincontro i1 rifo della parte con 10 sforzo delle ragioni. Et cio ottimamente difle. Pei-o d1 loro {i confiderinella Poetic-a , oue hahbiamo determinate quante fpetie fl dia di ridiculi;de' quali ne Ha bene vna Parte agh huomini. liheri:& l'altra no . Traggafi adun- Che d1 quiui quel' tarnto , che nella Rettorica di loro fa‘ di mefiieri. (hello G flippia, Che infra i ridiculi,il motto dcll'Ironia {i conffi ugh huomini liberi , piu di quel- lo della bufi‘oneriagperche i1 primo produce i1 ridicule per conto fuo propio:& i1 fecondo per conto d'altri . . Dell, Epz/ogo . 'E P 1 L o G o édi quatro cofe compoflo . Vna di flatoochiamato in giuditio per effcrfi portato male nel difpor'hene l'uditore inuerfo dife;& malein- uer o In parte . L'altra d'accrefcerc , 85 di diminuire. La terza di far' l'Vditore perturbato. Et Ia quarta , 86 Magifirato degli Efori ; chc domandato , Se gli altri vltima e di ricordare le core dette. Che egh e cofa na- egh; perchc‘ i0 non conobbi di poter' in quel' tempo far' cofemigliori . Et come v55 vno Spartano,e(fendo fuor comPagm erano flati giuflamente condannati al- la morte a fuo gmditioSi rifpos' egli. Er colui foogiun flem} adui‘ichc intendefii la cofi, come intefongeqhn03. ht egh I'aecéfenti.Aduuche,difle colui,Et tu 25in fiemente debbl effer' condannato alla morte . Non per mm fe,d1ffe lo Spartano,e quelto ragioneuole ;perche quei miei compagni l'intcfono per quel' vex-fo,eflendo turale,che doppo l'hauer' dimofirato , che la caufa tua {ia vera ; & che quella deii'auuerfiirio fin falfa : allhora; i/fir'ia lode , 86 i1 Vituperio , 86 i1 pricmer' la parte . , Doue {i dehbe Vim delle due cofehauei‘e pet-fine di dimof'trare a' Giudici; o vero Che quella c0121 , che tu difcndi , {in buona in quel‘ cafe: 6 alfolutamente . El: allincontro , Che quella , Che tu offehdi'g {ia- cattiua in quel'cafo 36 alfolutamente. .Etvdonde noi .pofsiam" GG 1i |