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Show -LIBRO 123.20. 187 imagini,& come metaforemnde tutti quegli,chc det- taForc , pcrchc inuero eilc fon' memforé, ma difi‘erénti pcl modo detto . Sono imagini per via d'cfempio que- flc,che io diri‘) qm dilbtto, come é quella d'Androtio- ne inuerfo d'Idrica , cioc‘: , clic Idriea era {imile a' cani ti in metafora piacciono,i medefimi piacerfmo detti co me {imilitudini . Et 1c metafore non fono altro Che Ii; vfciti di catena;pcrchc i cani mordon' chiunche gli in~ che la metafom , Che {i caua dalla proportione, {i man-s tenga nell'una parte,& nellaltra; 85 mile cofigche fon' nel medefimo genere: comeé dirc,Sela Tazza {ipuo chiamar'lo Scudo di Bacco :c'fi potrfi anchora pcr que ua Geometi-ia;ondc per proportionc {i poteua dire,che Bum-no Fufl'e Archidamo'gemetrico .Cauafi anchora vna imagine dclla Republica di Platone,doue e'dice Chi fpoglia i morti efll‘r' fimilc a'cani , chc mordono i' fafsi;& 116 ardifcono di toccar'chi gli 1m tratti.Et quel Ia di Dcmoflene vfim conti'a'l popolo , Che 6in cm, cioéfimile .i vn'nocchicro robufiogna fordo. E: 13614 {la ragione commodamente chiamare eflb-{cudo Taz23 di Marte . Di qucfle cofe adunche é compofio il parlare . Defla Imam Iocutione . . 1. principio della buona locutiOne é parlar' la fun lingua correttamente . Et quefio 1i fa in cinque la imagine é quella,che fu detta contra'uerfi dc'Poepi, modi,Il primo 3: mile coniuntioni, rendcndolc innan- chc cgli erano , cioé , {imili a'giouani , che hanno vna' certa gratia,& vn'ccrto fiorc fenza veramente cher'bc gli; pcrche 1i giouanisfioriti : &iverfileuati da qucl na inuerfo dell'altra; & come {i richiede di metterle, numcro piu n61i1-icoxiofiono.Et quella di Pcriclc c5 tra i Samii,che dice loro efrcre {imiii a'fanciugli,ciic pi gliano il panc,ma piagnédo. Vnaltra ne fu dctta c6tra'r Boctii,Chc cgli crano {imili a'Lccci5pcrche i Lccci d3 loro fiefsi fi fpczzano, &cofi iBoctii da loro ficfii s'imazzano. Er quella anchora di Demoflene é imagi nc,chc dIITeJl Popolo Atenicfc cfléi'fiinile 31 quci naui ganti,chc non poteuon' foppormr‘ i1 Faflidio del mare. Et quella di Dcmocratc, Che affomiglic‘) gli Oratori a1 1e balie;Lc quali inghiottcndofi i] cibo per Ioro con la fciliua impiafiran la bocca a'bambini.Et uella d'Andi ficnc , detra inucrfo di Cefifodoto , ilqualc era ladro; Che cgli era,cioé,lim11'all'incanfo, chc diletta , quand' cgli é arfo.Tutti qucfii dctti {i polrono Vfil‘€,& come 'zi,& deppo com'elle fono Rate mefrc naturalmérel'ucom '6 dire Et coftui, & io richiede ; 6C In 8c egli. Et. debbefi render'la coniuntione a tempo Che tu pofii ri- cordartenc, ne ti debbi difcoflar' troppo di lungi , né debbi render' altra coniuntione innanzi :‘1 quella,che é necefTaria,perchc l'ufhre vn' fimil'termine fia ben' rade uolte,com'é m queflo parlare,Et io dappoi ch'e' mi dif fe , perch'c'venneé me Cleone a pregarmi , & a {Eoniurarmi,andai in compagnia di cofloroln queflo par lare {i vcde molte coniumioni efl‘cr'intrameii‘e innanzi 5 quella,che fi doueua rendere.Et {e innanzi a1 verbo Andai vene fufsino flare troppe,il parlare era of'curo . La prima bontfi dellalocutione adunche confifle neb rcndér'ben'le coniuntioni. La feconda nell'ufare i nomi propii,& non i circunfcritti. La terza {i fa non vfén do i nomi dubbi 5 {e gia tu non vuoi far' il contrario d3 1I a) contra.Et Idriea medefimamentc {ciolto da'legami fa-V Ceua ot'fcfil ad ogn' liuomo.Vnaltra é quella di Tcodama,che aflbmiglié Archidama :‘i Eufscno,che n6 {ape- militudini mancanti di ragione . Ma c'bifogna bent, K ~<qfifivflz .i. " 186 |