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Show ‘ I48 , :L'I‘Bik'O'T sacouno. dc'figliuoliPerc‘) bifognaifidouinare qtjali'oppinidn‘i " & vni'uerfhli, quando Che e'voglion'proua're vna c013. habbino gli vditori , & :‘i quelle poi irfi accommodati- ‘Et quefii altri Ia prouano con cofe , ch'e'fiinno, & che do col detto vniucrfile 3 & quef‘tae vna Vtiliti , Che Ci fon' vicine.Dico pertito,ch'e'non {i debbe C6chiuderc .:Con ogni premifsa,che apparifcabuona , ma con quel- la,Che Ga determinata alla materia , di Che {i parlafi) da --coloro, Che {on' giudici,6 da coloro,di chi {i tien' com.to.Et dehbefi auucrtire,che ta] determinatione paia (‘9 arreca i1 profferir' la fcntcnza. Ma e' cen' arreca ancho- ra vnaltra mighore, & tale 8, Ch' c' ci Fa il parlare cofiu mato ; Et qu ei" pal-1211i hanno i1 cofiume , net . qudli {i {Coige l'elettionczil Che fimno tutt‘e le fentenze ,vperChe Chi fenmntia, manifefta in vniuerfale quello, chc f: nelle cofe eligibili. Et per?) quandovle fdfixenze fon‘ buone,elle fanno anchora a'pparire Chile dice di buon' collumi . Sia adunchc dettofi baflanza della fenten- za, & Che Che ella G [La , 86 di quante fpetic , 8C in Che modo ella fi debba vfirc,& Chevtile ella Ci porga . :‘t‘tutci , balla piu part0; me {i debbe conchiuder' fola- meme con propofitioni neccflarie , ma conquelle an- ‘Chora,che vengono i] piu dellc volte. E‘pen‘) dafiaperc mnanzi tratto, Che di Cxafcheduna materia , Che vno {i parli,& difcorrmb facci ei Cic‘> in caufiz ciuile, (3 in qual' altra e'fi vog]ia,é di nec‘efiitc‘t , dico, fipere di lei 6 Int- D1 CIAMO hora deali Entimemi generalmentc in Che modo e'fi dgbbin' trouare ; & doppo quc 1e; ézvalmeno qualcuna delle cofe , Che in efli] caufit fi racchiudonoperche Chi non ne fipri nefrunamon potrfl mai farui n‘efruna conclufione. Io dico,ponendo in efémpio, Che noi non potremo mai configliure gli Ate fio ragionaremo de'luoghi,perchc l'vna cofa,et l'altra é niefi,s'e debbino, 6 non dehhino fax" guerm; non {ap- diffirétc di fpetie . Difopra adunche s'é detto,che l'En 'timema é vn'ccrto Silogifinog8z‘di Che fatta Silbgifmo; piendo qual'fia la poffimza loro in mare, & in term , c‘) difperfe nell'uno, 5 nell'altro luogo ; nc fappiendo anCham quanta ella {in per il numero dc‘foldati ; né quan Deglz' Entimemi. 35 in quello,che egh e diiferente daTSdogifmi Dialetti Ci,Cio é, Che in qu cfto non flu bene di raccorre 1e cofc te entrate egli habbinogne quali fieno gli amiCi , & gli molto lontaneme anchora tutte quelle, Che occorrino nimici loro;& di piu ignorando l'imprefe,che egli hab innanzi altrui. Il primo {i debbe sfuggire per la incerti bin'gia fatto.& in Che modo,& altrc cofe fimiliChed direil vero Come potremmo noi mai lodarglimon {3p icndo 1:1 battaglia di mare, Ch'e'ferono apprcflb di Sa~ Eminaane l-‘a Vittoria, Che egli hebbero 31 Maratonegné tu dine,chc generercbhe quella lung‘hezza. Et il {econ ‘ do,perche 6in e vn'parlare vanamente i difcorrer' co- fe) Che troppo flen'manifefic . %eflo Ch'io dico 3: ca;‘gione , Che gli huomini ignoranti perfuadono mag~ giorm ente apprefro la moltitudine , Che non fanno gli huomini dotti,af¥ermando i Poeti Emipidk. 149 Pin/{macpar/m3 (14 Chi nonfippia ~le c012: bene operate da loro in feruigio de' Nipoti d'Hercole 3 (‘3 altre fimili core? perch ciafcheduno vfi di lodare altrui dalle cofe honefigche egli ha, 6 appari « ' {C21, Che cgli habbia. Et dalle contrarle allincontro vfa di biafimarlogcon effiminare Ci?) efe egli ha,o fc egli ap ~L_,a ragionc di cio é,Perche li dotti dicofl' coI'c comuni --parifCe,che egli habbia neflhna C0121 degna di biafimo: Rendcrfia/uu/cro . e .T iii |