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Show '4 ne , ritronare i1 fonte d'onde efiono: ojferuare Pelocutioni. Inq. Come caro mi [crebbe udir fauetlare diquefieloa Inq. In chemanca? Occ. La tradottione cbe 'rapprefenta le parole , non rapprefenta necejfariamente lefentenze anchoras Inq. Rapprefentafinz'alcun dubbio. cutiont. Occ. ogeflo non é flio tempome luoco. Occ. Non difle co/i Cicerone in gueljito libretto de opti Inq. Ala tradottione. mo oratorum genere, oue dice , connerti enim ex Occ. La tradottione non fi pub fare [e non e'in lingud Atticis duorum eloquenti'sfimorum nobilisfimas orationes inter fe contrarias Aefcbinic , Demo: dinerfa da quella,cbefi traduce. Ing. Siamo pure a la fine peruenuti a la tradottione, pe ro {timo eflere flatofiimmamente neceflario mo: s'trare la dfirenzaabe tra quefiafia, e l'altre det‘ 595mm}. Inq. Qitiui appare bene Cicerone bauerle tradotte, ma que/te due orationi nonfi trouano , potrianofinge ' te di fopra. wefta per altro nome puofs'i chiamare interpre: re alcuni di non japere cbe modo egli tenejiein tatione,conuer/ione,traportatione,trasiatione,e fi mili . Ma auertite , cbe gli anticbi Latini,e di mi: Occ. Vero é che non fl leggono boggidi , 6 per trafcu: ragine de gli buomini , oper malignita de tempt. glior nome l'banno per ufo pin fieqnente det‘ ta interpretatione , e lo tradottore chiamato ins Ma Cicerone ifleflb come lapete , dice cbe modo egli tenejfi: in tradurre.Hor afcoltate:Nec conuer ti ut interpresfid ut orator. terprete. Inq. an'fono quefliautori Latini de cofi buon nome , (9‘ a cui tanto attribuites‘ Occ. Ciceronexj‘ Horatio: e cio dijfi percbe ancb'io mi tradurre. Inq. Fate conto cb'io non fappia nulla , ne cb'io babbia letto alcuna cofit, cbe diffirenza mo/tra Cicerone tra Io tradurre come interprete, e come oratoreg terprete.Dicono alcuni,cbe fono due Ie uie di traa Occ. Nanti cbe io uenga a quefio cbe ui dichiarerb poi per Cicerone medefimo in quel luoco citato , no: dnrr e:l'una ha da rappreflentare i fenfi , Palm: 1: glio chi auertiate a due cafe: l'una écbe lo tradur: paroletquejta ultima dicono efl'ere pnerile. re di parola in parola , non é cofa nuoua ne pue- uorro ualere di queéte uoci interpretatione, (5" in rile. Inq. Cofi dicono. Occ. wes‘ta diuifione, quanta a la cofa , afioiutamente Inq. Gia lo pojfo bauer comprefo,quando parlas‘te de Ie non e' ucra:e [otto ques‘tafi-rma di parole non é tradottioni de 1efcritture Hebree,Arabicbe,Gres fenza menda. 0'" ¢ Latinacome non e'cofa nnona,nepuerile. \ |