OCR Text |
Show wmf 193 Wm @352" 182 )Iéf‘x» W m vafi mane, eccitata dado itunJio (1:1 iunéuz, per cui efl'i liquor i1 contraendofi, e diiatandafi concorrono a promovere dc! vitale. Taluno finalmeme pretende c119 alla circolazione X V. Uantunque i1 Sig. Haller (is. d' avvifo, che gli effetti della fifiole del cuore non fl efiendano fino alla region: delle vene, per non averli mai veduti giugner fin 121 (Ri- fult. XL), pure é perfuafo, contra i1 penfare di molti, che la circolazione degli umori‘dipenda o imeramente, o in maffima parte dall' azione di quefio mufcolo. Lo prova egli fmgolarmente cogli efempli di uomini fommerfi, e di animaii apparentemcnte morti, ne‘ quali ha bafiato di animsre i1 cuore, perché 1' univerfal mafia degli umori gill da molte ore quiefcente tomafle a1 primiero fuo circolo. Le mie Oflervazioni mi hanno fatto talmente toccar con mano, che i1 cuore é i1 {010 movente della mafTa del fangue, ch' io credo di poteme perfuadere qualunquc pitl rigido Filo- fofo. A provar cib fenza repiica, era primamente neeeflixrio .il far vedere 1' infuflifienm delle concaufe, che in quefio 9ffare affociar fi vorrebbono all'azione del cuore. Quei‘te fon varie, giufta i1 vario penfar de‘ Fifioiogi. Altri ricorre alla contrazione dell" arterie, volendofi ben« 51, Che fino aIIe loro efiremité {ia cacciato i1 fatigue dal cuc1‘6, ma che dalla contrazione delle arterie fia {pinto alie ve~ ne . Altri chiama in foccorfo la form attrattrice, che all' e- fempio di quills. de‘canneilini capillari rifcdendo nc' minimi vafi accelera il moto del fangue, e quindi é di follievo alla debilitata forza del cuore. Ad altri piaee di ammettcre ne= minimi vafi una form vibratile od ofcillqme, come [a chia-- per fangue concorra maffimamente 1' aria alloggianre ne'vafi, lo dilatamento, che fom'e dal calore del fangue. Tutte quefie Ipotefi fl fmentifcono col fatto . E quanto aria ma all' ultima, rifletto che fe nel fatigue annidafl": un' di pallone 2. metterlo in moto, farebbc quei't'aria fotto forma affolutamentc cini, o gallozzolette, e quindi non dovrebbe gallozzoletta ogni anche SFuggire 1a vifia; imperocché quand‘ part: di un uguagliafle foltanto nella mole 1a cinquantefima avvifarle , globetto di {angue , le lenti pii‘l acute dovrebbero mente cafual ciuoli ficcome avvifano la prefenza di altri corpic cinquante- frammifchiati a1 fangue, e niente pih grandi della non' evflma parte di un globetto . Ma nello flato naturale tune I: (In vi mai verun fegnale di fimili corpicelli acrei nel morbomic fperienze). Diifi nello fiato naturale, giacché 0 {conf0, cioé quando ne‘ vafi fi é prodotto qualche vizio, pih, 0 me: certo, frequentementc appajono bolliccine di aria tali fconceni, no grandicelle; anzi cagionando a bella pofia pih 0 men cine bollic e «‘2 in balia dell‘Oflbrvatore i1 far nafcer ore, o mic no copiofe , feeondo ch-e i1 vizio prodotto é maggi prova an-Li norc (Efp. 38. 104. 105. 138. 142.). Ma quef‘to che effere i1 loro apparimento accidentale, e fortuito. Sema ritarn comi' aria nel fangue, anzi che promovere, dovrebbe fe 1e men-s dare i1 fuo more. Tanto e‘rfettivameme fuccede, ie zionate vefcichette d' aria ficno imprigionate fra ls anguf‘t i de‘ vafi yih gentili (Efp. 88. 105.). Per ultimo gli animal M 4 111 ‘3- -""~~'~‘~5M.b_.u. ._.. "W ., a fan» WON! M i |