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Show 0" @1354 82 :<:J.=)'<'* @ «on 325% 8 3 )5???" 35 no, che premere piii, o meno 1e membrane del vafo feri-to. ESPERIENZA LXIX. Ufcendo, e fparpagliandofi i1 fangue'ful verro appariva {granellato e tutto fatto a molecole, parte allungatc, e panciu- "1'U gl‘integumenti del ventre eravi un bulicame di vav fetti , ch'io efaminai a Iuce refratta. I piil fini menava- e no un fangue del colore della madreperla; accidentalment creanc ruppi alcuni. I globetti pria luccicanti, nell.‘ unirfi vano un monticello di fatigue roITo. Tenuto dietro a un'altra vena, di cui fi vedeva un lun- ghifiimo tratto, offervai, che dove qua-31in era p‘itl. fortile,qui- vi i1 {angue aveva i1 color di linfa: di mano in mano, Che efi'a ingroffava per 1‘ influenza di rami novelli , i1 fatigue affumeva un principio di rofTo , e quef‘to roffo andava crefcen- do a proporzione che la vena albergava piil fatigue. 4JJUW MUM ESPERIENZA LXX. re, parte rotonde, e piEI piccole. Era in mio potere il fare, che un vaf'o'di rubicondiflimo diventaffe di un roflb gialliccio. Non aveva a far altro che obbligare ad ufcire una porzioncella di fatigue dal vafo: Se ne levava di pih, i1 vafo piena'meme ingialliva, e Ievandone ulteriormente, {i faceva bianco-trafparente, e i globetti prxma roffi Ii convertivano in lucenti. ‘ Poreva operare il contrario, fe cosi a me piaceva. Scel- to un vafo ramofo,obb1igava i1 fangue a paITar tutto o quafi tutto ne‘ rami. Allora la cavité‘l del vafo , per rimaner poverifiima di globetti diveniva trafparente . Cit) fatto premeva i rami, neceflitando iI fatigue, di ,che eran turgidi, a ri- cntrare, ma mm mm nel vafo. Allora effo vafo fi tigneva di giallo, e {e ulterior fatigue vi fi accumulava nafceva un Evato i1 mefenterio fenza fiaccarlo dalle budelIa , Io fpiegai {Opra una fertile lafira di vetro , difponendo 1e budella in cerchio, e fermandole con piceole molle . I vafi arteriofi, e venofi abbondavano di fangue,e per effer la len- te piuttofio dolce, e confeguenternente alquanto diiiante dal mefenterio, poteva con ferruzzi pungere, tagliare, premere, fiirare que' vafi, ch‘io voleva, nel tempo, che 1‘ occhio armato li contemplava. L‘offervazione 1a feci a lume refracto. Toccando adunque quit e 1&1 i1 mefenterio fenza guafiarlo, metteva in moto tutto i1 fangue. Praticando picéoli tagli a1 vafi ne faceva ufcire quanto io voleva, non avendo 3. far air no, colorei, che nel giallo.rofl'eggiava: e fe profeguendo a promere 1 rami verfo i1 vafo riempivafi queffi di nuovo, allo< rail fangue acquifiava quel rofrore, che aveva dapprima. ESPERIENZA ‘ LXXL, ROttofi un vafetto arteriofo, ufci per la rottura una mol- . inudme di globetti fanguigni, che {i fparfero ful me- fenteno, refiando molti tra loro difgiunti, edfolari. Ma nofi ofiante 1' ifolamento {cguitarono a' muoverfi per: buon tratto di Grads. ful piano orizzomale di quefia membrana. Era F 2. adun~ |