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Show I . . pure in groifezza. La vrlocna. dcl iangue nel tronco vca nofo é fuperiore a quella del fatigue delle vene. Avutafi egualité di diametro, il colore del fangue V6! nofo é fomigliantiffimo a1 colore del fangue arteriofo. E' pu~ x7e eguale la veloqitz‘x del fangue nelle vane, 6 mile arterico ESPERIENZA mfifi 101 )fifz'fiw , ESPERIENZA XCVIII. Aha pieghe naturali dell' efperienia XCVII. ne aggiun- fl deile artificialii Increfpato i1 mcfenrerio, e per mm egucnza 1e fue venc, obbligai i1 fangue dopo di efl‘er pafla- to per 1e pieghe naturali a tragettarc per le artificiali. La XCVII. 5'14 Parent/fie falammzdre, e rang» E vene mefenteriche nelle falamandre (one fempre mm celeri delle polmonari. Quando fuperato i1 mefenterio diramanfi [u gl' intef'cini, fi piegano, 6 fi ripiegano in acute bizzarriffime fogge, fenza che il fangue nel venire dagl'inre- marina di quefie era tale, che altre facevano una fempliccf curvatura, :iltre un angolo pifi, o meno acuto, pix) , 0 me" no ottufo. Em in mio potere 11 fat premiere alle vene quci werfo, ch' io voleva. II fangue non ofiante tant‘i, e 'tamo diverfi rigiri camminava con inailterabile fpeditezza. ESPERIENZA XCIX. fiini a1 mefentexio perda punto di velocité in paffando per WWW INUIA quelle tante piegature, Praticai il metodo degli uncinetti per indagare i1 circa 10 ne' vafi mefenterici di cinque,rane, Due mefenterii mi mo: firarono i1 fangue arteriofo fuperiore in velocité a1 fangue ve~ nOfO- Due altri mi manifefiarono l'oppofiro, e il quinto med f‘cnterio indicommi uguaglianza di velocité, ma foltanto nCI fangue di alcune vene, e di alcune arterie. Tali irregolarité nel circolo mi mifero in curiofité di cfaminare altrettanti mefenterii di rane, ma lafciati 1161 mturale lot fito. L' effetto fu hen diverfo. Tutti cinque mi manifefiarono perfetta uguaglianza di velocité nel fangue de1~ 18 vepe, e in queue delle amerix:Q ES- ' Onfxdemto attentamente i1 moto de‘globuli corremi nelle vcne mefenteriche, neppure in quefii fuvvi indizio di , nmvimemo intefi'mo, o vertiginofo. Vidi bene che quelli ghe progredivano lungo 1' affe del vafo, erano pit: veloci de- gii altri. Perché quefio apparifca pill chiaramente, fa meMari, die i1 fangue fi muova lentimmamente. La vena, ch' io confidemva, era delle pit: grofi'e deI mefemerio. Il fan- gue in lei appena canfervava un leggeriflimo avanzo di moio. Ora quefio avanzo era fenfibile nel'la ferie de'globetti cor~ rifpondenti all' afi'e del vafo, e ne‘ Iaterali era nullo. 11 me» {emetic era fpiegato dagli uncinetti, e 1‘ offervava a luce tea fratta, giacché quefia ofiervazione torna meglio i1 farla cos}. Rivolto 1' occhio ad altre vene mefenreriche, in alcune i1 G 3 |