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Show v-.E-.'-( 120 )fi‘w‘ 33. m ESPERIENZA CXXI. AL», @324 121 )-.\::-m haw per la fpinta, che riceve dal cuore, cone pih forte del ven0< {o , ma nella diaflole fuccede il rovefcxo. Dopo un' ora, e mezzo i1 cuore non l'afma dx battere. "30W MUM Giomi tre, e mezzou La circonferenza terminante i vafi fi perde m parte, e do»? rcfia o Ragna'il fangue o corre adagimmo. Prelfo d11e1 SI; fingnc mm. frequenzi vafellini arteriofl, e venofi piCl non fi muOVénog quando altri confimili, ma prcmmi :11 cu‘ore, van-r10 affaxbe- L were nella diaflole é rubicondiffimo. I! fangue ne'ran mi arteriofi com: a fpime. Quefie ordinariamente fi'per«dono nelle firemith dell‘arterie; pure in alcuni fiti giungo m fino ai principii venofi. La. diverfa maniera, onde i rami arteriofi paffano in ve~ ne, merita di effer defcritta. Alcuni adunque dopo di efferfi pix) , o me‘no allonranati dalcuore ripiegano femplicemente,e fi riconducono a lui. Altri mediante 1e ultime diramazioni fl anafiomizzano immediatamente con qualche venagedé fin golare, che fi anaifomizzano qualche volta con una vena7 the rimpetto ad em c‘ grandiffima . Quh un ramo efcc dall‘ un de‘tronchi delle due arterie , piega fubito vcrIb 1'1 cuore, ed incomincia l‘uflicio di vena. Li due, 0 tre rami arteriofi non ne generano che un venofo, i1 quale fi divide in pih ramicelli, poi toma ad unirfi in un {010. 316., 11 fangue adunque fi arrefla prima ne' vafi pm 3} more rinioti. . Dope due ore comincia H more ad interrompsre Ie we brazioni..E qui pure fi rirmovella la piacevole fcena def. fanguc ora circolant'e, ora quiefceme. L'artenofo per 10 pm f: arrefla uri memento prima dcl venofo. Rifvcgliandofi 1e vibrazioni, fono effc lentimme e rariffime. In quefio 19mg, e mm vibrar del cudre i1 mcto del fangue venofo mm 6 pill cominuato, ma interrotto ‘da morule , come 11 é demo efle: proprio dell'arteriofo. La ragione ne fembra chiariflima. Imperciocché ficcome tra una vibrazione, e 1' ahra fi. frappon- gon‘o pih ‘momenti di quiete, cosi in quefiimomemx non pué a memo di non oziare i1 fangue venofo. In quefli paffaggi di arterie in vene , quantunque fieno n'mum-erabxh 1c- volte, e 1e rlvo Ite, 1e tormofitfi, gli ange11, e 1 meandri ,pure non acca dc in loro i1 minimo rallema. mento di moto nel fangue. . Non {i pub far paragone tra Ia veloc in): del fangue ar~ tenofo, e quella del venofo. Nel la 13 Role ii {angue arren'ofo per ‘ ‘ ‘ v 'M v (,5, *7 i . w~wm¢h~d gx |